In repertorio
Charlie Gordon
CHARLIE GORDON
Lavoro ispirato a "Fiori per Algernon" di Daniel Keyes
Testo e burattini di Patrizio Dall'Argine
Costumi: Veronica Ambrosini
Produzione: Teatro Caverna
“Una prima davvero speciale da cui siamo stati deliziati”
Mario Bianchi
LO SPETTACOLO
Il racconto di Daniel Keyes Fiori per Algernon ha ispirato film e spettacoli di teatro, mancava un atto unico per il teatro dei burattini.
In questo assolo cinque burattini d’intaglio classico (un Dottore, un Matto, un Teppista, una Morte e un Topo) recitano su un registro da burattineria fantascientifica portando l’esperimento del dottor Strauss in una baracca leggera ed essenziale.
Lo schema del diario del racconto originale è stato sostituito da n un canovaccio per burattini, mentre è rimasta inalterata la bizzarra amicizia tra il topo Algernon e Charlie Gordon.
Il climax dello spettacolo è fatto di alcuni segnali di allarme che fischiano continuamente nelle orecchie: l’estinzione del selvatico, i nuovi automatismi, le parole vuote, il vento del deserto.
LA TRAMA
Per molti secoli i Re dissero ai sudditi che le cose importanti erano tre: Dio, patria e famiglia.
Ma all’inizio dell’anno 2000 iniziò un cambiamento e così poco alla volta Dio venne sostituito dal denaro, la patria dalle vacanze e la famiglia dagli animali da compagnia.
Alcuni Re d’Oriente cercarono di mantenere i vecchi principi ma ormai era troppo tardi.
I Re d’Occidente assumevano scrittori e sceneggiatori per inventare ogni volta storie nuove, confondere i sudditi e continuare a comandare. Ma qualcosa rischiava d’intaccare questo meccanismo: la stupidità.
Iniziarono allora a fare esperimenti per far diventare gli stupidi intelligenti.
E ci riuscirono, anche se il processo era reversibile: gli stupidi dimenticavano di essere intelligenti e ritornavano stupidi.
Alla Fondazione Wellberg, un laboratorio di ricerca scientifica, il dottor Strauss sta facendo dei test con un topo e un umano, Charlie Gordon.