In repertorio
Werther
WERTHER
Liberamente ispirato a
Die Leiden des Jungen Werthers di J.W. Goethe
progettazione e drammaturgia originale collettiva
Uno spettacolo di TEATRO MEDICO IPNOTICO e TEATRO CAVERNA
con il contributo di TEATRO DEL LAVORO
Burattinaio, scene e burattini: Patrizio Dall’Argine
Assistente burattinaia, voce e costumi: Veronica Ambrosini
Drammaturgia sonora: Damiano Grasselli
Fotografie: Thea Ambrosini
Tutti i popoli, tutte le epoche, non sono ugualmente degne di vivere la tragedia. È chiaro che il dramma è distribuito generosamente per il mondo. La tragedia invece è più rara, non esistendo spontaneamente; è creata con sofferenza e con arte, presuppone da parte del popolo una cultura profonda, una comunione di stile tra vita ed arte: è proprio dell'eroe tragico mantenere con sé ciò che è della sua natura, "l'illustre martirio di non essere mai vinto".
R. Barthes

Lo spettacolo
Il giovane Werther e i suoi dolori sono parte della Storia occidentale.
Con un certo azzardo formale abbiamo pensato un libero adattamento per il teatro dei burattini, in cui la struttura del classico si cala in un’ambientazione contemporanea.
In questo lavoro i burattini si confrontano con una tra le loro possibilità formali: la statua nella quale i burattini si trasformano annullando gradualmente il loro movimento.
Un copione scarno, crudo, in cui i personaggi accettano inesorabilmente la propria predestinazione.
La trama
Il giovane Werther soffre a causa del suo impossibile amore per Carlotta legata ad Alberto fino alla più tragica delle scelte.
La nota vicenda narrata da Goethe viene ambientata nella contemporaneità abbandonando la forma epistolare ed investigando in profondità la natura dei sentimenti umani.
Lo spettacolo ha debuttato il 19 giugno 2016 al Festival Immagini dall'interno di Pinerolo

Patrizio dall'Argine:
"Il progetto consiste nell’adattamento per burattini del Werther, tradendo la struttura epistolare e collocando la vicenda nei nostri giorni, lavorando sulla predestinazione e studiando la natura dei sentimenti, sentimenti assoluti che non permettono vie di fuga.
La nostra viene spesso definita la società delle immagini e della comunicazione.
Tuttavia credo sarebbe più corretto parlare di società della scomparsa delle immagini e del rumore di fondo.
In questo contesto il lavoro dell’artista dovrebbe cercare l’invisibile che si cela nel visibile e il visibile che si trova nell'invisibile. Il teatro dei burattini, fatto di statue moventi, oranti e policrome, ha le carte formali per tentare una partita con il tempo, da giocare sulla scena del teatro.
Il Teatro medico-ipnotico da solo non potrebbe affrontare un impegno visionario e poetico così complesso e ambizioso. Abbiamo perciò stretto un sodalizio con il Teatro Caverna di Damiano Grasselli, una realtà a noi affine per la volontà di indipendenza e per la comune posizione di critica (attiva) al sistema di proposta teatrale.
Per il nostro Werther cerchiamo partner che siano interessati a questo percorso di ricerca formale ed espressiva e vogliano in qualche modo appoggiarlo, accoglierlo, arricchirlo."
Gorizia