Teatro Caverna

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In repertorio

L'uomo che piantava gli alberi



La storia, narrata da un uomo che rimane anonimo per tutto il racconto, ha inizio nel 1910, quando il giovane narratore intraprende un'escursione in solitaria attraverso la Provenza, in Francia, arrivando fin sulle Alpi.

Il narratore finisce le scorte d'acqua in una vallata deserta e senza alberi, dove cresce ovunque solo lavanda selvatica, senza alcun segno di civilizzazione. Il ragazzo incontra un pastore di mezza età, che gli mostra una sorgente d'acqua che conosceva.

Curioso riguardo al pastore e alla vita solitaria che conduce, decide di restare presso di lui per alcuni giorni. Il pastore, divenuto vedovo, aveva deciso di migliorare la landa desolata in cui viveva facendovi crescere una foresta, un albero per volta. Il pastore, Elzéard Bouffier, aveva già piantato oltre centomila querce.

Il narratore torna a casa, e più tardi si arruola come soldato nella prima guerra mondiale. Nel 1920, traumatizzato e depresso, l'uomo torna dal pastore, ed è sorpreso alla vista di migliaia di alberelli in tutta la vallata, e nuovi torrenti dove non scorreva più acqua da anni. Da quel momento, il ragazzo tornerà a trovare Elezéard Bouffier ogni anno.